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Angela D’Uffizi

Socio Aipi, Interior Designer/Psicologa del lavoro e Psicoterapeuta

Alcuni si chiedono… “come definire il lavoro dell’Interior Designer?”

Questa domanda mette in difficoltà, perché non sempre è semplice dare voce ai propri pensieri o condividere il proprio sentire. E’ necessario quindi riflettere meglio sul significato che questa professione ha, per chi la svolge.

Partendo dalla definizione che ne dà Wikipedia: “il design degli interni o interior design o architettura degli interni è la progettazione degli spazi e degli oggetti d’uso comune all’interno di un luogo chiuso, sia esso un’abitazione privata, un esercizio commerciale, uno spazio ricettivo, un ambiente di lavoro”. E ancora :  “…il progettista presta particolare attenzione agli aspetti pratici e funzionali del vivere la casa, ad esempio che i mobili abbiano il giusto dimensionamento, che siano rispettati gli spazi di passaggio, che gli arredi siano disposti in modo comodo e funzionale, che i materiali e le tecnologie siano di buona qualità, che non ci siano potenziali pericoli per la salute di chi usufruirà di questi ambienti, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la ristrutturazione architettonica e l’ammodernamento per nuove destinazioni d’uso, che ci sia un buon isolamento acustico,  un buon rapporto fra consumi energetici e comfort, che tutto l’ambiente sia in armonia tra l’ingombro degli spazi pieni e l’utilizzo degli spazi vuoti”.

Ovviamente tutto questo è corretto… però ci si chiede: È solo questo? Attingendo dalle esperienze professionali anche nel campo della psicologia e delle relazioni è possibile chiarire meglio cosa è il lavoro dell’Interior Designer.

Lo psicologo del lavoro fa tanta esperienza nelle aziende come formatore, coach e consulente, e ha ben chiaro che dentro quei contenitori spesso poco “umani” che sono gli uffici, le persone si trovano a lavorare male anche per colpa di ambienti non “ottimizzati” per il benessere di chi al loro interno, dovrebbe poter dare il meglio di sé.

Lo psicoterapeuta lavora sulle esigenze dei singoli e, al di la delle difficoltà, ansie e paure, emerge l’esigenza di sentirsi protetti all’interno della propria casa, dove ci si ritira per goderne della funzionalità, ma anche del calore e della familiarità.

Da qui è nata l’idea della casa-nido.  L’ambiente in cui si vive (sia la casa o l’ufficio) non è solo uno SPAZIO dove svolgere delle attività o passare del tempo, bensì è “spazio vitale”, protezione e definizione dei propri confini. Ogni individuo ha bisogno di creare la propria “zona di benessere”, uno spazio in cui eliminare lo stress, le tensioni della giornata e stare bene, essere se stessi, ricaricare le energie da soli, o insieme ad amici e familiari.

Come può quindi un interior designer aiutare il cliente a costruire la sua casa-nido?

Può farlo catturando l’essenza dei clienti e racchiuderla nella casa, in modo che ogni componente della famiglia possa quotidianamente ritrovare in essa tutte le cose che ama e di cui ha bisogno ; aiutarli ad identificare uno stile di riferimento per poi personalizzarlo e renderlo proprio. ; ragionare insieme sulla scelta dei colori, che come sappiamo, influiscono fortemente sulle emozioni e sono lo “specchio della nostra anima”.

Insomma, dopo un chiarimento di idee, oggi a quella domanda è possibile rispondere così:

l’obiettivo del lavoro dell’Interior Designer è accompagnare i clienti in un viaggio di ricerca e scoperta dei propri gusti (stili, colori, arredi), di consapevolezza dei propri bisogni, interessi, necessità al fine di realizzare la propria area di comfort e benessere. Ogni luogo dell’appartamento deve essere comodo, abitato, vivo e, al tempo stesso, funzionale e bene organizzato.

Tutto questo tenendo sempre presente che “LA CASA È LA RAPPRESENTAZIONE DELLA NOSTRA IDENTITA’ E IL PALCOSCENICO DELLA NOSTRA VITA”

3 risposte

  1. Bellissimo articolo e concordo appieno con la visione che ha dato della figura di interior design e di come dovrebbero essere concepiti gli ambienti abitativi.
    Ho da poco concluso un percorso come interior design anche se ritengo di essere in realtà all’inizio della scoperta che questo comporta. Grazie per la sua visione accogliente.

  2. Complimenti Angela, bellissimo articolo. Condivido pienamente la sua visione. Molto spesso lo stile di un progetto di interni viene fatto coincidere con la firma o stile di un professionista; penso che il vero merito di un professionista sia quello di saper entrare in empatia con il suo cliente per essere in grado di mettere in campo gli strumenti più giusti che diano risposte alle esigenze del cliente proprio in termini di benessere abitativo. La casa parla di chi la abita non di chi la progetta che comunque non è esonerato da meriti … anzi!

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